Itinerario sulle rive del Lago di Agaro, custode dell’antico villaggio Walser sommerso, tra sentieri e alpeggi in cui si produce il Bettelmatt, il formaggio più celebre della Val d’Ossola.

Anello tra gli alpeggi di Agaro ad Ovest
I percorsi tematici portano alla scoperta dell’affascinante patrimonio culturale Walser, sia materiale che immateriale, con un’esperienza immersiva fatta di paesaggio naturale e antropizzato, testimonianze storiche e religiose, tradizioni e antichi saperi. 

L’itinerario di media difficoltà si sviluppa per 15,9 chilometri sulle rive del Lago di Agaro, custode dell’antico villaggio Walser sommerso, tra sentieri e alpeggi in cui si produce il Bettelmatt, il formaggio più celebre della Val d’Ossola.

Un tuffo nel patrimonio culturale e gastronomico a ovest della Valle Devero, alla scoperta dell’antica civiltà Walser di Agaro e di alpeggi sparsi ancora attivi. Un itinerario vivacizzato dagli azzurri degli specchi d’acqua e dai fischi delle marmotte che spezzano il silenzio nelle praterie di questi luoghi solitari.

Partenza dall’ingresso della lunga galleria sotterranea Enel che attraversa la montagna (un chilometro e mezzo), al cui interno è presente un pulsante per la luce con un temporizzatore di 30 minuti. All’uscita ci si ritrova proprio sotto la diga del Lago Agaro, proseguiamo verso la sua sommità, direzione nord-ovest in salita decisa accompagnata dalla spettacolare vista sul lago e sull’arco disegnato dal muro della diga

In poco tempo siamo a Corte Verde, alpeggio abbandonato dove si può notare, tra le baite, un esemplare di fattura Walser dalla tipica tecnica “block-bau” a travi incastrate. In salita, l’altezza ci offre un suggestivo scorcio sul villaggio Walser di Ausone posto 500 mt più basso. Superiamo l’Alpe Nava e tra radure di rododendri, boschi di mirtilli e di larici saliamo in quota nelle zone protette dal Parco Naturale dell’Alpe Devero caratterizzato dalla presenza di una serie di altipiani in habitat rari con laghi alpini, torbiere, praterie di alta quota, brughiere di rododendri e mirtilli e gli ultimi larici radi sopra al livello del bosco.

Incrociamo il laghetto Alpino del Sangiatto Superiore, il più elevato dei tre laghi, che ci regala una superba vista sul Monte Cistella, Pizzo Diei, Gruppo del Rosa e Monte Leone. E’ possibile una deviazione all’Alpe Sangiatto, che assieme all’alpe Pojala è uno dei luoghi di produzione del pregiato formaggio Bettelmatt.

Dopo una sosta tra i dossi erbosi nella quiete del lago ripartiamo in salita tra larici e rododedri vegliati dal Monte Sangiatto a destra e dal Monte Corbenas a sinistra, proseguiamo in massima pendenza tra morbide praterie verdeggianti fino alla Bocchetta di Scarpia (2248 mt) un’ ampia insellatura che mette in comunicazione il vallone di Agaro con la Valle di Dever e godiamo del magnifico il panorama sul Pizzo Cervandone e Punta della Rossa.

Cominciamo a scendere per muovere all’alpe Pojala, si apre la vista verso la pianura esul Lago di Agaro, raggiungiamo l’alpeggio, attivo e “caricato” d’estate costituito da antiche baite in pietra, come l’alpe Sangiatto è uno dei produttori esclusivi del formaggio Bettelmatt, realizzato unicamente in alpeggio, a latte vaccino crudo ed intero caseificato subito dopo ogni mungitura. Il Bettelmatt viene prodotto esclusivamente in nove alpeggi sopra i 2000 metri di altitudine, tra la Valle Antigorio e la Val Formazza all’estremo nord del Piemonte, nei comuni di Formazza, Premia e Baceno: Alpe Bettelmatt, Alpe Kastel, Alpe Morasco, Alpe Toggia, Alpe Regina, Alpe Vannino, Alpe Forno, Alpe Pojala e Alpe Sangiatto.

Dopo una sosta tra sapori e profumi d’alta montagna scendiamo nella Valle d’Agaro, incontrando l’Alpe Bionca, si tratta di due edifici in cemento con volta in cemento, ottima fonte d’acqua fino a scendere alle baite di Spycher, piccolo alpeggio caricato durante l’estate anche qui è reperibile dell’ottimo formaggio.

Siamo al Lago di Agaro, immerso in uno spettacolare paesaggio alpino, luogo intriso di storia, scosceso e selvaggio tra la Valle Antigorio e l’Alpe Devero, dove la comunità Walser, fondata nel XII secolo, visse per sette secoli isolata dal mondo tra alti monti. Ambiente severo dell’alta montagna dove le case erano adagiate sul fondovalle e distribuite nei due piccoli nuclei di Agaro e Margone, economia basata quasi esclusivamente sull’allevamento. Temute le valanghe, furono cinque a sussegguirsi e distruggere più volte nei secoli il villaggio. Nel 1936 gli abitanti di Agaro furono costretti ad abbandonare il villaggio. Due anni dopo una diga alta 57 metri coprì con 20 milioni di metri cubi di acqua i pascoli e il villaggio. Solo in primavera, quando l’acqua del bacino è bassa, dicono i guardiani della diga, si possono vedere “gli scheletri di larice delle case walser illuminati dal riverbero del sole”.

Consiglio dell’autore

Nei pressi dell’Alpe Pojala, poco sopra, il torrente Rio Agaro scompare nel sottosuolo per riemergere nelle prossimità del lago di Agaro. Il suo percorso sotterraneo ha dato origine alla “voragine del Pojala”, una cavità spettacolare che dà origine a una cascata di 30 metri su rocce bianchissime e marmi.
 
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