Suggestiva escursione immersa nel verde della Valle Quarazza, animata da testimonianze storiche del popolo Walser, racconti di miniere d’oro e antiche leggende sul Lago delle Fate.

Sulle tracce dei Walser di Macugnaga: il lago delle Fate, i musei e le miniere d’oro
I percorsi tematici portano alla scoperta dell’affascinante patrimonio culturale Walser, sia materiale che immateriale, con un’esperienza immersiva fatta di paesaggio naturale e antropizzato, testimonianze storiche e religiose, tradizioni e antichi saperi. Itinerari di diversa durata e difficoltà, rivolti a un ampio pubblico, con escursioni che impegnano da poche ore a una giornata intera.

La Valle Quarazza (ìn Kratz) è un itinerario molto frequentato benché sia laterale rispetto alla grandiosa parete Est del Monte Rosa. Ci accompagnano una natura incontaminata, tra una serie di leggende che permettono di approfondire le tradizioni e la cultura dei Walser, conservata anche grazie al Museo Antica Casa Walser, in frazione Borca e al Museo della Montagna e del Contrabbando a Staffa. In più ci sono le testimonianze architettoniche in diversi nuclei abitativi. 

Il vertice della valle è il Passo del Turlo, antico collegamento con la Valsesia, che richiede una lunga cammina di oltre 5 ore circa, che uno scrittore svizzero beneficiava di un curioso aneddoto: “quando incontro qualcuno che ha attraversato il Passo del Turlo, mi tolgo il cappello”. 

Si parte dalla piccola e caratterista frazione di Isella (ìn d’Eju), nel Comune di Macugnaga, immersa tra pascoli e baite al cui ingresso è situato un antico forno del pane, che ci ricorda i tratti distintivi della comunità Walser fondati sullo spirito di comunità e di adattabilità. I forni sono presenti in ogni frazione e, in passato, il pane veniva cotto solo una volta all’anno, in novembre. Questa popolazione utilizzava le scarse risorse del territorio grazie all’autosufficienza.  

Si raggiunge la Frazione Motta (Uf em Bill) lungo una strada molto agevole che sale tra gli abeti, oppure attraversando il paese prendendo una mulattiera all’ombra di faggi maestosi, chiamata Schlittuweg (la vie delle slitte) che d’inverno serviva a far scivolare il legname e il fieno proveniente da Quarazza. Qui è d’obbligo una visita all’Oratorio di San Rocco. Si prosegue in leggera salita fino alla frazione Quarazza, un tempo anch’essa piccolo nucleo Walser, sommerso dalle acque del Lago delle Fate, con la costruita della diga nel 1952. Il lago è splendido, immerso nei boschi di conifere, con le sue acque smeraldine sulle quali si specchiano gli alberi, attorniati dalle curiose sculture in legno di Giuseppe Scaranto. Qui, una delle leggende dei Götwiarchjini (gli gnomi buoni lavoratori), narra che questi gnomi, raccogliendo pietre preziose dalla viscere della terra, si immobilizzano diventando statue all’arrivo delle persone.  

Un’altra leggenda riferisce che la cascata della Pissa (a metà della valle) era luogo di espiazione dei peccati soprattutto dalle streghe: quando qualcuna di loro riusciva a volgere il volto verso la valle, provocava delle terribili inondazioni distruggendo pascoli e campi coltivati.  

Oltre il lago, la strada sterrata procede fino alle Crocette (Krutzjini, toponimo originato da un larice trafitto da alcune croci di ferro, a ricordare le disgrazie della montagna). La località si chiama anche “Città Morta” ma il toponimo originario è ze Marwal. Si tratta di un’antica borgata di minatori abbandonata nel 1953, anno in cui venne interrotta l’attività estrattiva e il trattamento dell’oro, a 2600 metri del Passo della Miniera: restano solo i ruderi di uno stabilimento aurifero. Questa valle è stata zona di intensa attività estrattiva, le miniere d’oro sono infatti una delle tipicità che la rendono ancora più unica. 

Si ritorna indietro fino al lago e all’altezza dello sbarramento si piega a destra, scendendo sulla vecchia strada fino a Fornarelli. Qui si può visitare la Miniera d’oro della Guia, in cui immergersi nel mondo di cercatori d’oro, nelle loro storie e tra i cunicoli che conducono alle viscere della terra. La Miniera della Guia è l’unica miniera d’oro visitabile in Europa e una delle gallerie aurifere che hanno fatto di Macugnaga il complesso minerario dell’oro più importante d’Italia, chiuso nel 1961. 

Prima di passare il torrente Anza, la sorgente naturale, sempre fresca e purissima della fonte Scheber permette un opportuno ristoro. Dopo il ponte, sulla strada principale, ci accoglie il Museo dell’Antica Casa Walser di Borca (Alts Walserhüüs Van Zer Burfuggu), un edificio del Seicento, trasformato nel 1982 in raccolta di oggetti della vita quotidiana dei Walser di Macugnaga. Esso è ospitato nella casa che fu un tempo parrocchiale. 

Consiglio dell’autore

In località Fornarelli è consigliata una sosta rinfrescante e ristoratrice presso la Fonte Scheber riconosciuta dal Ministero della Sanità per le sue elevate proprietà.
 
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